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al testo di Marco Galvagni
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Il tuo capo stupito, commosso, visto in primo piano si può paragonare senza civetteria alla folgore sferica d’una perla d’acqua, ad una corolla blu, alla potenza degli uragani, al cielo trapuntato d’astri come un nasturzio luminoso. Violentemente tenero, delicato e indifeso abbandona le zolle ai loro segreti; questo eremo diseredato ove prende forma il silenzio delle stelle che si ferma ad ascoltare e lo persuade.
Qual è la rinascita che ha prevalso ora e sempre nella mia vita? Solo i tuoi capelli, ponti solari, che ancora non hanno parlato ma dapprima la fiamma dei tuoi occhi hanno smentito per sempre le antiche pozzanghere lunari. |
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